dolci tipici

-amaretti;

-zaetti;

-meringhe;

-spumiglie;

-bussolà forte di murano;

-bussola buranello;

AMARETTI:

gli amaretti sono dei biscotti diffusi in quasi tutta italia soprattutto al sud dove ci sono delle ottime mandorle. Gli amaretti veneziani si distinguono dagli altri in quanti sono croccanti e vuoti all’interno. Vengono fatti con le mandorle amare queste si trovano all’interno del nocciolo delle albicocche e delle pesche, hanno un gusto molto amaro che viene smorzato con le mandorle dolci. Le mandorle amare noi le chiamiamo anche  “mandorle armelline” poichè in  dialetto veneto l’albicocco in veneto viene chiamato proprio ‘armellino’.

ZAETTI:

 

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I zaletti in veneziano si pronunciano “zaeti” perchè come sapete a venezia non si pronunciano le doppie e nemmeno la ‘L’, come anche “nono” non è altro che “nonno”. Comunque tornando ai biscotti, anche questi erano già presenti all’età del Doge. Di zaetti ne esistono due varianti, l’impasto è uguale per entrambi (burro, zucchero, uova,farina di mais e farina 00), ma la differenza consiste nell’uvetta. La maggior parte di pasticcerie usano mettere l’uvetta in questi dolcetti ma secondo certe “voci di calle” si dice che il doge mangiasse volentieri questi biscotti ma lui non toccava nulla che non fosse puro come l’oro, e questi piccoli biscotti sono talmente simili alle monete d’oro usate all’epoca che se c’era l’uvetta il biscotto d’oro non era puro e quindi non valeva la pena di essere mangiato dal Doge. Ecco perchè ci sono i ‘zaeti’ e i ‘zaeti del Doge’. Come scritto prima queste non sono altro che leggende ma se esistono forse non è del tutto inventato…voi che ne dite? Noi ci crediamo ed ecco perchè produciamo solo i ‘zaeti del Doge’.

MERINGHE:

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Per le meringhe gli albumi bisogna montarli con 1/3 dello zucchero che si utilizzerà per la ricetta, aiutatevi sempre con una frusta elettrica o una planetaria. Una volta che gli albumi saranno ben montati bisogna mettere il restante zucchero e mescolare a mano dal basso verso l’alto stando moto attenti a non smontare gli albumi. Dopo aver incorporato bene lo zucchero si possono creare le meringhe di varie forme e grandezze, come ci piace di più. Vanno create con l’aiuto di una sac a poche, sulla teglia rivestita di carta forno, in seguito si mettono in forno a seccare, non cucinare. Il forno deve restare a 100°c/120°c per almeno 3 ore. Il forno dev’essere sempre ventilato, per aiutare il flusso d’aria fate una piccola pallina di carta stagnola e incastratela sulla porta del forno per evitare che si chiuda totalmente.Quando le meringhe saranno secche e pronte da gustare la loro consistenza sarà  friabile e saranno ottime da mangiare al momento con un po’ di panna montata! Con la loro consistenza poco compatta e molto ariosa, se le usiamo per un dolce, nell’ arco di un ora la meringa a contatto con creme o panna montata inizierà a sciogliersi.

SPUMIGLIE:

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Di solito si sente parlare di meringa all’italiana, meringa svizzera, meringa francese e meringa classica, su tutte queste gli ingredienti sono sempre gli stessi ma differiscono nei procedimenti così si verrà ad ottenere diversi risultati. Noi per facilitare distinguiamo in meringhe (citate sopra) e spumiglie che adesso andiamo a conoscere.

Per le spumiglie è necessario mettere albumi e zucchero nella stessa bacinella e iniziare a montare il composto, aiutandosi con la frusta elettrica o con la planetaria. Quando il composto sarà montato le spumiglie vanno create con l’aiuto di una sac a poche, sulla teglia rivestita di carta forno, in seguito si mettono in forno a seccare, non cucinare. Lasciatele a 100°c/120°c per almeno 3 ore, il forno dev’essere sempre ventilato e per aiutare il flusso d’aria potete fare una piccola pallina di carta stagnola e incastratela sulla porta del forno per evitare che si chiuda totalmente. Una volta seccate vi accorgerete che queste avranno una consistenza gessosa e grazie a questa caratteristica le spumiglie sono più adatte rispetto alle meringhe per preparare dolci che non verranno consumati nell’ arco di una/due ore.

BUSSOLà FORTE DI MURANO

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Come sapete Venezia comprende anche molte altre isole nella sua laguna, le più famose e visitate sono sicuramente Murano e Burano. Murano è famosissima per la ottima manifattura del vetro soffiato, una volta era un privilegio che pochi potevano permettersi quello di acquistare un opera d’arte creato dalle abili mani dei maestri vetrai. L’isola aveva tantissime vetrerie attive ma oggi ne sono rimaste poche di funzionanti, ma se vi capita di trovarvi in questa splendida isola dovete assolutamente andare a vedere la lavorazione del vetro che è qualcosa di unico e ne resterete affascinati…promesso. In questa isola è ancora molto presente una tradizione strettamente familiare tramandata di mamma in figlia si tratta di un dolce chiamato Bussolà di Murano. Questo è un dolce speziato, anticamente preparato solo nell’occasione di pasqua, nel quale si metteva un po’ tutto quello che si trovava in casa. Non è un dolce ricco , è preparato senza uova, senza burro e senza zucchero, però c’è la melassa,cioccolato fondente, pepe, cannella,noce moscata e mandorle, questi sono gli ingredienti principali poi tutte le ricette cambiano, noi lo arricchiamo con uvette e cubetti di arancio candito, è un dolce che non è dolce ma a mio gusto è perfetto per concludere un pasto poiché lo trovo un ottimo digestivo e non fa venire voglia di mangiare altro visto il delizioso gusto che lascia in bocca dopo averlo mangiato.

BUSSOLà BURANELLO

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Passiamo ora all’isola di Burano splendida per i colori delle sue case e famosa per i merletti realizzati con ago e filo o con il tombolo. Anche in questa isola c’è un dolce chiamato “Bussolà Buranello” a differenza di prima questo è ricco di tuorli e burro, viene chiamato anche Buranello o buraneo in veneziano… Avrete notato che nonostante la differenza estetica e di ingredienti di questi dolci entrambi si chiamano ‘bussolà’-questo nome indica la forma a ciambella.